La Storia
della BCC del Basso Sebino
Le casse rurali nacquero nel 1883, in un tempo di grandi incertezze e di prodromi rivoluzionari. Alla base una idea diversa: che fosse possibile praticare nel mercato un modello imprenditoriale alternativo, basato soprattutto sulla solidarietà. Insieme a questa idea, una necessità ed una sollecitazione: la necessità di trovare strumenti di riscatto dalla miseria e dall’usura, la sollecitazione che veniva dalla dottrina sociale della Chiesa, culminata con l’enciclica Rerum Novarum di Leone XIII (1891), a dare vita a soluzioni e formule di tipo solidaristico ed associazionistico per porre rimedio alle contraddizioni e alle ingiustizie della società di allora.
Il 13 Dicembre 1896 anche a Capriolo, grazie all’intraprendenza del parroco Don Gaudenzio Martinazzoli e forte della precedente e fortunata esperienza della società di risparmio “la formica”, iniziava il suo secolare cammino la nostra banca, con il nome di Cassa Rurale ed Artigiana di Capriolo. Le sue forti radici solidaristiche, le hanno permesso di superare indenne tutte le vicende economiche, sociali e politiche del secolo trascorso, anche là dove istituzioni creditizie ben più potenti sono tramontate. Basti pensare alle due guerre o alla gravissima crisi economica degli anni 30. La ricostruzione e il boom economico hanno visto la cassa protagonista e partner ideale delle nascenti imprenditorialità artigianali ed industriali locali: un progresso che ci ha accomunati al territorio e che non si è più interrotto. La Bcc del Basso Sebino, oggi, è pronta a raccogliere le sfide della competitività ed efficienza della economia globale, forte di una compagine sociale coesa e partecipe e di una invidiabile solidità patrimoniale, ma soprattutto mantenendo immutati i valori alla sua origine.